Il presidente Donald Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni per l’entrata in vigore dei dazi sulle importazioni negli Stati Uniti.
Il 2 aprile 2025, il presidente americano aveva firmato l’ordine esecutivo che imponeva una tariffa minima universale del 10% su quasi tutte le importazioni negli Stati Uniti, in vigore dal 5 aprile 2025. Questa mossa è stata dichiarata come una risposta a una "emergenza nazionale" causata da pratiche commerciali inique e
per incentivare il ritorno della produzione negli Stati Uniti.
Oltre alla tariffa universale, sono state annunciate tariffe reciproche più elevate (dall’11% al 50%) in vigore dal 9 aprile 2025, mirate specificamente a 57 Paesi nel mondo con i quali gli Stati Uniti avevano un significativo deficit commerciale di beni. Lo stesso 9 aprile, tuttavia, l'amministrazione Trump, ha annunciato in serata una sospensione di 90 giorni delle tariffe reciproche per la maggior parte dei Paesi identificati nell’annuncio del 2 aprile. Questa sospensione è entrata in vigore il 10 aprile 2025 ed è stata presentata dalla Casa Bianca come un gesto per incoraggiare i negoziati commerciali e premiare i Paesi che si sono astenuti dall’imporre contromisure
immediate.
L’Unione Europea aveva preparato contromisure tariffarie su beni americani per un valore di 21 miliardi di euro. Tuttavia, in seguito all'annuncio della sospensione da parte degli Stati Uniti, l’UE ha deciso di sospendere per 90 giorni l'applicazione di queste contromisure, aprendo alla possibilità di negoziati.
Diversi altri Paesi colpiti dalle tariffe statunitensi avevano annunciato o stavano valutando contromisure. La sospensione parziale da parte degli Stati Uniti ha portato alcuni, come l'India e Israele, a negoziare con l'amministrazione Trump.
Si precisa che la sospensione si applica solo ai cosiddetti “dazi reciproci”, imposti ai paesi che hanno alti surplus commerciali con gli Stati Uniti. Resta in vigore, invece, l’imposta del 10 % su tutte le importazioni tranne su alcuni prodotti come su acciaio, alluminio e derivati, sui quali restano in vigore i dazi del 25% entrati in vigore il 12 marzo, e sulle auto, sui quali dal 3 aprile si applicano i dazi del 25%. Altre merci, come prodotti farmaceutici, semiconduttori, potrebbero essere soggette a dazi nei prossimi mesi.
In ogni caso, va segnalato che al momento si tratta solo di un rinvio, non una sospensione definitiva. Le variazioni relative alla applicazioni tariffarie variano di ora in ora, e pertanto rendono assai difficoltoso un aggiornamento tempestivo.
Diverso da quanto sopra descritto il trattamento riservato alla Cina, per la quale le tariffe sono state invece ulteriormente aumentate e non sospese.
In risposta alle tariffe statunitensi, Pechino ha reagito con forza, imponendo tariffe ritorsive sui beni americani. L’ultima contromisura ha visto l’innalzamento delle tariffe cinesi sui prodotti statunitensi dall'84% al 125%.