UFFICIO DELLE DOGANE DI UDINE SEQUESTRATI OLTRE 500.000 KG. DI PELLET

I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Udine hanno sequestrato, con la collaborazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Udine, oltre 500.000 kg. di pellet, nell’ambito di una complessa operazione di contrasto alle frodi doganali e all’IVA, coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, che ha visto impegnati 90 militari e 30 funzionari doganali di vari reparti e strutture sul territorio nazionale.

Il meccanismo fraudolento, posto in essere da due cittadini russi - titolari ciascuno, di un’azienda nella regione friulana - prevedeva l’acquisto di pellet da alcune società̀ dell’est Europa e la contestuale rivendita, prima ancora dell’importazione in Italia, ad altre due ditte, cosiddette "filtri" – gestite da due cittadini rumeni – create per assolvere agli obblighi doganali, riducendo al minimo il carico fiscale, e subito dopo scomparire assieme all’ingente debito d’imposta maturato.

I due titolari rumeni – che, pur senza averne i requisiti, si dichiaravano "esportatori abituali" – provvedevano a perfezionare l’importazione del prodotto esibendo fatture di acquisto che riportavano valori verosimilmente inferiori a quelli, già̀ di per sé estremamente bassi, praticati dai due imprenditori russi, ottenendo così il vantaggio di ridurre sensibilmente l’importo dovuto a titolo di IVA. Per effetto, peraltro, della citata qualifica di "esportatori abituali" falsamente attribuitasi mediante la presentazione di dichiarazioni di intento, l’imposta non veniva versata ma compensata con inesistenti crediti d’imposta, realizzando in tal modo un’evasione complessivamente quantificata in circa 2 milioni di Euro.

La frode ha riguardato non solo le operazioni di importazione ma anche le successive cessioni nazionali, attraverso la interposizione tra le aziende che avevano acquistato e importato il prodotto e i reali acquirenti finali, di una serie di società̀ filtro, intestate a prestanome, funzionali esclusivamente all’azzeramento del debito fiscale. Su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, sono state eseguite 42 perquisizioni nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana, Liguria, Sicilia e Calabria, nel corso delle quali sono state denunciate complessivamente 17 persone.