Nell’ambito dell’attività di contrasto alle frodi in materia di IVA intracomunitaria, sulla base dell’analisi dei rischi locale, i funzionari della Sezione Operativa Territoriale di Roma Est hanno scoperto un’evasione d’imposta per oltre 32.000.000 di euro nel corso di una verifica nei confronti di una società operante nel settore dell’informatica.
La società in questione è risultata inesistente presso le sedi dichiarate e il rappresentante legale, di fatto, irreperibile.
Ulteriori accertamenti effettuati mediante l’utilizzo degli strumenti delle "indagini finanziarie" e delle banche dati a disposizione dell’Agenzia, hanno portato ad accertare che la stessa società, in deroga a quanto previsto dalla normativa in materia, simulando lo status di esportatore abituale, ha, di fatto, illecitamente costituito un plafond poi utilizzato per operazioni di importazione mediante l’emissione di false dichiarazioni di intento.
Dagli accertamenti è emerso, inoltre, che la società è inserita, in una complessa attività fraudolenta, all’interno di una filiera di più società classificate come "missing trader", oggetto di indagini della Procura della Repubblica.