UFFICIO DELLE DOGANE DI LIVORNO: OPERAZIONE “DUMPING? NO GRAZIE”

I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Livorno, grazie all’attività di analisi dei rischi e al supporto dell’Ufficio Centrale Antifrode e dell’OLAF, hanno svolto due importanti operazioni nella lotta all’evasione dei dazi antidumping.

Nella prima è stato individuato un traffico di reti di fibre di vetro importate da una grossa società di Genova e dichiarate di origine Emirati Arabi, ma, in realtà, prodotte in Cina e soggette, pertanto, al dazio antidumping pari al 62,90% del valore dichiarato.

L’attività d’indagine, chiusa con la denuncia per contrabbando aggravato e per falso di 2 soggetti ai vertici dell’azienda importatrice, ha consentito di determinare i diritti doganali evasi che, per sole 4 spedizioni, ammontano a circa 60.000 euro, con l’applicazione di penalità che vanno da un minimo di 120.000 euro a un massimo di 600.000 euro.

Nella seconda operazione è stata individuata una spedizione di 1.030 cartoni, riposti in un contenitore proveniente dalla Cina e destinati ad una ditta del Veneto, gestita da un soggetto cinese. La verifica della merce, dichiarata all’importazione come pietre da taglio e da costruzione, ha rivelato una errata classificazione doganale; infatti il carico era rappresentato da circa 6.000 piastrelle in ceramica di ottima fattura, soggette al dazio antidumping pari al 69,70% del valore dichiarato.

L’attività di controllo ha consentito di riscuotere maggiori diritti per circa 5.000 euro, con la contestazione di una sanzione amministrativa pari a 30.000 euro.