L’Ufficio delle Dogane di Genova e la Guardia di Finanza di Genova, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale del capoluogo ligure hanno sequestrato 37.500.000 pastiglie di "Tramadolo".
Il Tramadolo è un oppioide sintetico, utilizzato nella terapia del dolore, che tenuto conto delle sue proprietà si presta ad usi non terapeutici ed è utilizzato in tutto il medio oriente alla stregua di una sostanza stupefacente.
L’importante carico, proveniente dall’India, era destinato in Libia, dove avrebbe alimentato i canali dell’illecito smercio di questa sostanza, che, secondo le risultanze acquisite nel corso dell’indagine, sono sotto il controllo dello Stato Islamico.
Tenuto conto del delicato scenario internazionale, nei mesi scorsi, i funzionari doganali e i militari della fiamme gialle, avendo intensificato i controlli delle merci dirette in Libia, individuavano, a seguito di analisi dei rischi locali delle spedizioni in arrivo nel Porto di Genova, tre containers dichiarati contenere stoffe sintetiche e shampoo per capelli.
In realtà, dietro alcuni cartoni utilizzati come carico di copertura, erano nascoste nr. 37.500.000 pastiglie di "TAMOL X", che, all’esito delle conseguenti indagini, venivano sottoposte a sequestro preventivo, in quanto merce accompagnata da
documentazione doganale e commerciale falsa, strumentale a trarre in inganno gli ispettori della dogana.
Nel dettaglio il provvedimento cautelare è stato richiesto dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo ipotizzando i delitti di "falsità ideologia mediante induzione" aggravati dalla finalità di terrorismo, configurazione giuridica che è stata accolta dal Gip del Tribunale di Genova che ha quindi disposto il sequestro preventivo dell’ingente quantitativo di Tramadolo.
La vendita al dettaglio del farmaco sequestrato avrebbe fruttato 75 milioni di euro, in quanto ciascuna pastiglia, sul mercato nero nord africano e medio orientale, viene venduta a circa 2 Euro.
Gli accertamenti eseguiti, sulla base di informazioni condivise con fonti investigative estere, hanno rilevato che tali proventi sarebbero stati destinati a finanziare il terrorismo islamico.
Il Tramadolo infatti, come testimoniato dai rapporti dell’UNODC, ha dirette implicazioni anche sui teatri bellici, essendo utilizzato dai combattenti sia come eccitante, sia per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico.
L’operazione si è avvalsa della preziosa collaborazione della D.E.A. americana e della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga presso il Ministero dell’Interno e del supporto del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, per i particolari accertamenti svolti sulla rete internet oltre che del Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle Dogane per le analisi delle pastiglie.