Dopo una serie di interventi che, nei mesi appena trascorsi, hanno portato al sequestro, presso lo scalo marittimo di Ravenna, di numerosi prodotti provenienti dall’estero privi delle necessarie indicazioni di origine, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza hanno individuato 552 filtri olio per automobile di fabbricazione turca, che stavano per essere introdotti in Italia in violazione della normativa sul "Made in Italy".
Ancora una volta la stretta sinergia operativa tra l’Ufficio delle Dogane e la Guardia di Finanza ha consentito di scoprire che i suddetti filtri, trasportati all’interno di un container proveniente dalla Turchia e destinati a un’azienda italiana, riportavano esclusivamente il marchio italiano dell’azienda destinataria, senza alcuna informazione circa l’effettivo luogo di produzione dei medesimi, così risultando potenzialmente in grado di indurre i consumatori finali a ritenere che gli stessi potessero essere di origine tutta italiana.
Conseguentemente la partita di merce, destinata alla commercializzazione, è stata sottoposta a sequestro e al legale rappresentante dell’azienda italiana importatrice è stata contestata una sanzione amministrativa che va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 250.000 euro.
Questa ulteriore operazione, frutto della collaborazione tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza di Ravenna per garantire un efficace contrasto ai traffici illeciti di merce presso il porto di Ravenna, si colloca nell’ambito delle quotidiane attività di vigilanza che le due Istituzioni svolgono a presidio della legalità in ambito portuale e a difesa del "Made in Italy".