L’attività congiunta dell’Ufficio delle Dogane di Ravenna e della Guardia di Finanza, finalizzata a garantire un efficace contrasto ai traffici illeciti di merce in entrata e uscita dal porto bizantino, ha consentito, nei giorni scorsi, di interrompere un traffico illecito, di portata internazionale, pervenendo al sequestro di oltre 16.000 maglie di cotone commercializzate in violazione della normativa che tutela il "Made in Italy".
Funzionari doganali e militari dalle Fiamme Gialle hanno scoperto il sistema fraudolento che si fondava su una serie di triangolazioni tra Paesi europei ed extracomunitari: la partita di merce, prodotta in Bangladesh, è stata importata in Italia da un’azienda nazionale, la quale aveva già ceduto l’intero carico a una società lituana che, a sua volta, ne aveva commissionato l’esportazione in Libano.
Nei fatti le T-shirt, giunte in Italia dal Bangladesh, erano già pronte sulla banchina del porto di Ravenna per essere imbarcate direttamente per il Libano per conto della società lituana.
Si è così deciso di approfondire il controllo e di verificare l’effettivo contenuto del carico trasportato. Le attività ispettive hanno permesso di appurare che le magliette di fabbricazione bengalese, contenute nel container destinato al Libano, riportavano ingannevoli e fuorvianti indicazioni circa la reale provenienza del prodotto.
Infatti, su tutte le T-shirt era apposta un’evidente etichetta con la dicitura "ORIGINAL PRODUCT STYLED IN ITALY", sicuramente in grado di indurre i consumatori finali a ritenere che la merce destinata ai mercati mediorientali fosse di manifattura italiana.
Pertanto, l’intera partita di merce è stata sequestrata e l’azienda lituana esportatrice, amministrata da un cittadino italiano residente nel Paese baltico, è stata segnalata alla Camera di Commercio di Ravenna per l’irrogazione della sanzione amministrativa che va da un minimo di 10.000 euro ad un massimo di 250.000 euro.