POSTI IN SEQUESTRO DALL’UFFICIO DELLE DOGANE DI TRIESTE E DALLA GUARDIA DI FINANZA QUASI 800 FUCILI A POMPA DIRETTI DALLA TURCHIA AL BELGIO

A seguito di specifica analisi dei rischi effettuata dai funzionari del servizio antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Trieste, finalizzata alla prevenzione ed al contrasto di una svariata tipologia di illeciti ed ai correlati profili di rischio relativi ai flussi merceologici in arrivo nell’area portuale, è stato sottoposto a controllo un autoarticolato olandese, condotto da un cittadino turco, sbarcato al porto di Trieste in data 23 novembre, proveniente dalla Turchia e destinato in Germania, Olanda e Belgio.

L’analisi dei rischi è stata effettuata sui documenti che vengono ordinariamente trasmessi in Dogana da parte delle compagnie di navigazione interessate prima dell’arrivo della nave e che saranno poi dichiarate all’atto dello sbarco dei camion provenienti dall’estero (in particolare dalla Turchia).

In questo contesto, i funzionari del servizio antifrode hanno preventivamente verificato che era in arrivo un carico di armi privo della prescritta documentazione autorizzativa. Pertanto, in base alle intese di quotidiana collaborazione con le altre autorità ed istituzioni presenti in porto, hanno informato la Guardia di Finanza della predetta circostanza ed, al momento dell’arrivo della nave, allorquando cioè le merci, già dichiarate, sono state scaricate dalla nave, l’automezzo su cui le stesse viaggiavano è stato sottoposto a controllo fisico in Dogana ed è stata confermata l’effettiva assenza dei documenti a scorta del carico di armi.

All’atto della sommaria verifica fisica della diversa merce trasportata, eseguita in data 24 novembre, venivano individuate centinaia di scatole di cartone, ciascuna delle quali contenente un fucile a pompa, per un totale di 781 armi da fuoco modello "Winchester SXP", tutte dirette in Belgio.

Data la particolare natura del carico, la provenienza del medesimo e la sua destinazione, veniva da subito posto in essere un approfondimento sulla documentazione afferente i fucili, in collaborazione con i militari della Guardia di Finanza. Da tale disamina documentale, veniva appurato che il delicato trasporto delle armi di grosso calibro non era corredato da alcuna licenza, ovvero autorizzazione della competente Autorità di pubblica sicurezza.

La normativa di settore, infatti, prevede che ancor prima che tale delicata tipologia di trasporto abbia inizio, ancorché non destinato al territorio nazionale, debba essere autorizzato dalla competente Autorità di P.S..

Vista l’irregolarità riscontrata, l’intero complesso veicolare veniva sottoposto a controllo scanner, al fine di escludere ulteriori armi occultate sul carico. Al termine delle operazioni di riscontro, in data 25 novembre, ipotizzandosi a carico dell’esportatore le violazioni previste dal codice penale e dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, si procedeva al sequestro di:

 n. 715 fucili a pompa modello "Winchester SXP" da 12-51 cm;

 n. 66 fucili a pompa modello "Winchester SXP" da 12-47 cm;

 n. 15 calci per fucile,

tutti messi a disposizione della locale Autorità giudiziaria per le successive iniziative del caso.

In esito a tale sequestro veniva denunciato il rappresentante legale dell’azienda turca produttrice dei fucili di grosso calibro.

Si sta procedendo, altresì, alla verifica della merce ai fini dell’eventuale contraffazione del marchio "Winchester", interessando in proposito rappresentanti del marchio stesso.

Visti i recenti episodi di terrorismo e la gravità dello scenario internazionale, i funzionari del servizio antifrode e le Fiamme Gialle hanno elevato sensibilmente il livello di guardia nei controlli alla frontiera, recependo le sensibilizzazioni ricevute, tra gli altri, dal Procuratore Capo della Repubblica di Trieste, dott. Mastelloni.

In particolare modo, nel contesto triestino si è reso necessario rafforzare l’attività di controllo e di intelligence, incrociando dati ed informazioni utili anche con la Guardia di Finanza, al fine di orientare in modo sempre più selettivo ed efficace le attività ispettive. 3

Considerato che molto spesso si è in presenza di fenomeni illeciti di mero transito, è stata subito attivata una rete di controlli a maglie più strette, prevenendo traffici illegali di merci provenienti dal mare, avvalendosi dello scalo portuale triestino, ovvero a mezzo di autoarticolati che superano il confine attraverso i principali valichi di frontiera del Nord Est.

Su questo fronte, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, sono in corso anche altre attività investigative.