Nel corso della quotidiana analisi di controllo, i funzionari dell’Ufficio Antifrode della Dogana di La Spezia, hanno individuato alcuni soggetti che vendevano statue e monili in avorio originari di paesi terzi introdotti di contrabbando nel territorio nazionale.
I funzionari doganali, congiuntamente ai funzionari del Corpo Forestale dello Stato, accertato che i prodotti commerciati erano privi delle prescritte autorizzazioni amministrative, presentavano un’informativa di reato alla Procura della Repubblica della Spezia, che emetteva decreto di perquisizione a carico di un collezionista, già denunciato per detenzione di armi da guerra.
Le perquisizioni effettuate hanno portato al sequestro di vari oggetti in avorio: 14 zanne di elefante, alcune delle quali pregevolmente lavorate, con lunghezza approssimativa d’arco di 150 cm, 35 statue antropomorfe di provenienza asiatica e africana di cui alcune alte 80 cm, un vaso, un bastone da passeggio, 92 oggetti raffiguranti soggetti non antropomorfi, un crocifisso in legno con Cristo in avorio, numerose armi bianche con manico o elsa in avorio e un’arma da guerra.
L’uomo è stato denunciato, a piede libero, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale competente, per i reati di commercio di prodotti fabbricati con parti di animali in via di estinzione (art. 1 L. 150/19992), ricettazione (art. 648 c.p.), detenzione abusiva di armi (art. 697 c.p.) e possesso di armi da guerra (art. 1 L. 110/1975).