Un dazio per gli importatori UE di auto elettriche origine Cina a partire da oggi, qualora emerga il grave pregiudizio per l’industria UE
Da oggi parte la difesa concreta della UE nei confronti della Cina per le auto elettriche che vogliono entrare nel mercato europeo.
Ciò avviene con il regolamento Ue ieri pubblicato; esso predispone la procedura che condurrà a riscuotere in futuro, dopo l’esito dell’inchiesta, un maggiore dazio sulle attuali importazioni effettuate sin da oggi. Un'inchiesta che presenta già ora dati di forte sostegno della misura di difesa europea.
Le auto elettriche voce doganale 8703 80 10 importate in UE con origine Cina sono sottoposte a registrazione in dogana a partire da oggi 7 marzo 2024.
-> Cosa significa? Vi sono dei dazi più alti da pagare?
La Commissione UE, dall’apertura della sua attività di controllo in ottobre 2023, è giunta ora a un primo risultato: ritiene che elementi di prova disponibili nella fase attuale tendono a indicare che le esportazioni dalla Cina delle auto elettriche sono oggetto di sovvenzioni nel loro paese di produzione. Ciò comporta il diritto della UE a compensare tali sovvenzioni con un innalzamento dell’imposizione daziaria quando il prodotto entra nell’Unione europea, qualora la condotta cinese determini un grave pregiudizio all’industria delle auto elettriche europea.
Ciò avverrà con l’emissione di un dazio antisovvenzione.
Ma in tale fase la Commissione non ha elementi pieni per definire l’importo del maggiore dazio e la certezza del pregiudizio sui produttori UE.
Pertanto, ora le importazioni sono registrate al fine di applicare retroattivamente a tali importazioni a partire da oggi un dazio antisovvenzione che sarà stabilito al termine dell’inchiesta o in via provvisoria a luglio 2024, qualora sia dimostrato il grave pregiudizio europeo.
Tuttavia, già ora sono stati assunti dati, quali il rilievo di importazioni massicce in un periodo di tempo relativamente breve e un aumento sostanziale delle importazioni, dove la Commissione UE ravvede circostanze gravi e dichiara essere “plausibile” l’esistenza di un pregiudizio unionale con un rischio che un numero crescente di produttori dell'Unione subirà le conseguenze di un calo delle vendite e di una riduzione dei livelli di produzione, qualora proseguano gli attuali livelli accresciuti di importazioni dalla RPC a prezzi assertivamente sovvenzionati.
Oggi dunque si registrano le importazioni, ma le stesse saranno successivamente sottoposte a dazio antisovvenzione con una alta probabilità, in base ai dati di analisi maturati allo stato attuale.
Le misure di difesa commerciale si inseriscono in dinamiche di mercato in cui i soggetti coinvolti sono numerosi. Se può certo essere evidente un pregiudizio per la produzione europea delle auto elettriche dall’offerta cinese, occorre rilevare, riprendendo dati del settore, che i produttori occidentali hanno maggiormente coperto solo una sezione del mercato, quella più alta delle auto di pregio e più costose, lasciando scoperta l’altra sezione delle auto elettriche utilitarie compatte. Il consumatore europeo ha, quindi, una ridotta offerta europea su tale ramo del mercato. Ed è in questo settore che, invece, la Cina è forte: ben 75 modelli con un valore al di sotto di € 20.000; uno attualmente esportato in Europa. L’offerta cinese, occorre altresì rilevare, copre, dunque, una richiesta di mercato europea che attualmente non appare coperta dall'offerta europea.
Vedremo nei mesi successivi l’andamento delle produzione e delle proposte commerciali UE ed extra-Ue che si evolveranno, anche in base agli interventi di politica commerciale della UE che hanno una forte incidenza direzionale dei mercati.