Il Consiglio ha prorogato di altri sei mesi, fino al 31 luglio 2025, le misure restrittive dell'UE in considerazione del proseguimento delle azioni della Federazione russa che destabilizzano la situazione in Ucraina.
Queste misure economiche, introdotte per la prima volta nel 2014, sono state notevolmente ampliate dal febbraio 2022 in risposta all'aggressione militare non provocata, ingiustificata e illegale della Russia nei confronti dell'Ucraina.
Esse consistono attualmente in un'ampia gamma di misure settoriali, tra cui restrizioni in materia di scambi, finanza, energia, tecnologia e beni a duplice uso, industria, trasporti e beni di lusso. Comportano inoltre il divieto di importazione o trasferimento di petrolio greggio e di taluni prodotti petroliferi trasportati per via marittima dalla Russia all'UE, l'esclusione da SWIFT di diverse banche russe e la sospensione delle trasmissioni e delle licenze nell'Unione europea di vari organi di disinformazione sostenuti dal Cremlino. Inoltre, misure specifiche consentono all'UE di contrastare l'elusione delle sanzioni.
Finché le azioni illegali della Federazione russa continuano a violare le norme fondamentali del diritto internazionale, compreso, in particolare, il divieto di uso della forza, è opportuno mantenere in vigore tutte le misure imposte dall'UE e, se necessario, adottare misure supplementari.
CONTESTO
Il 31 luglio 2014 il Consiglio ha adottato la decisione 2014/512/PESC concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina.
Oltre alle sanzioni economiche nei confronti della Federazione russa, l'UE ha messo in atto diversi tipi di misure in risposta alle azioni destabilizzanti della Russia nei confronti dell'Ucraina, tra cui restrizioni alle relazioni economiche con la Crimea annessa illegalmente e la città di Sebastopoli, nonché con le zone dell'Ucraina non controllate dal governo nelle regioni di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia, misure restrittive individuali (congelamento dei beni e restrizioni di viaggio) nei confronti di un'ampia gamma di persone ed entità, e misure diplomatiche.
Dal 24 febbraio 2022 l'UE ha adottato 15 pacchetti di sanzioni severe e senza precedenti in risposta all'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia.
Nelle sue conclusioni del 19 dicembre 2024 il Consiglio europeo ha ribadito la sua ferma condanna della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, che costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite, e ha riaffermato il suo perdurante sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Ha inoltre riconfermato il risoluto impegno dell'Unione europea a continuare a fornire all'Ucraina e alla sua popolazione un sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico per tutto il tempo necessario e con l'intensità necessaria.