In data 19 settembre 2017 funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in collaborazione con i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rieti e di Ancona hanno dato esecuzione a otto ordinanze di applicazione di misure cautelari emesse dalla Procura della Repubblica di Rieti.
Le ordinanze, successivamente integrate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, sono state emesse nei confronti di soggetti residenti in Italia e all’estero che hanno immesso in consumo merci e prodotti alcolici in evasione di accisa e IVA per svariati milioni di Euro.
L’attività investigativa è stata condotta in sinergia tra funzionari della Direzione Centrale Antifrode e controlli, che hanno curato l’analisi e il monitoraggio elettronico dei flussi a livello europeo e nazionale, e il Nucleo di Polizia Tributaria di Rieti, che ha curato i controlli sul territorio nazionale.
Alle attività di indagine hanno partecipato funzionari della Direzione Centrale Antifrode e Controlli, della Direzione Interregionale per l’Emilia Romagna e le Marche unitamente a funzionari dell’Ufficio delle dogane di Ancona e dell’Ufficio delle dogane di Perugia.
In particolare, l’attività investigativa ha permesso di accertare che alcuni finanziatori indo-pakistani, operanti da Londra, attraverso la mediazione di broker italiani e romeni residenti all’estero, "offrivano" un compenso di 12.000 euro per ogni operazione di esportazione illecitamente chiusa nel Porto di Ancona.
Le operazioni di esportazione erano perfezionate in altri stati membri dell’Unione ed erano destinate fittiziamente in Africa e nei Paesi Balcanici.
La quantità di prodotti immessi in consumo fraudolentemente ha portato a un’evasione di accisa e I.V.A. per svariati milioni di euro, cui va aggiunta un’ingente evasione dell’imposizione diretta.
Già lo scorso anno le attività investigative avevano portato ad un sequestro di 22.000 tonnellate di vodka presso un deposito fiscale avente sede nella provincia di Perugia. Il distillato, proveniente dalla Lituania, era risultato fittiziamente esportato verso la Macedonia, ma nella realtà non aveva abbandonato il territorio italiano ed era pronto per essere immesso in consumo illecitamente sia in Italia che in altri paesi della UE.
Grazie alle indagini svolte, sono stati segnalati alle Autorità Giudiziaria altri 33 soggetti.